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Pensavo che il fratello Russ avrebbe detto alcune cose. È così meraviglioso che possiamo radunarci insieme, ed è pure bello che i fratelli sono uniti con noi. Abbiamo realmente un gran numero di telefonate, una telefonata da Joannesburg, una da Marsiglia, una dal fratello Manfred, una dalla Romania, una dall’Ucraina, una chiamata dalla Finlandia, proprio da ogni posto, e dalla Moldavia. È proprio meraviglioso, tutti ascoltano e si rallegrano di poter ascoltare la Parola di Dio con noi. Dunque, abbiamo pure richieste di preghiera, abbiamo fiducia nel Signore che Egli salverà, che Egli guarisce. Abbiamo qui una richiesta di preghiera riguardo un figlio che da dieci settimane ha la febbre, ha problemi, e i medici non riescono a trovare il motivo. Noi pregheremo anche per questo.

    Come già menzionato, tutte le e-mail, le persone scrivono da ogni posto e si rallegrano che possiamo ascoltare insieme la Parola di Dio. Dunque, oggi abbiamo in mezzo a noi il nostro caro fratello Karl Zink, oggi è il suo compleanno, egli ha soltanto ottantasei anni. Dopo, abbiamo i nostri fratelli Hans e Willy Cake in mezzo a noi, oggi è pure il loro compleanno, Dio vi benedica in modo particolare. Fratello Zink, alzati in piedi per favore, affinché ognuno possa vederti. Questo è il nostro caro fratello Zink, Dio ti benedica in modo potente. Dov’è il nostro fratello Cake? Dove sono loro, i due fratelli? Uno qui e l’altro là, Dio vi benedica in modo particolare. Vecchi amici che conosco da quarant’anni. Dunque, il fratello Kupfer ha scritto alcune cose qui in riferimento ai fratelli che predicano la Parola in questo luogo, «Essi ci predicano soltanto la Parola di Dio in tutta chiarezza e in verità, solo la Parola di Dio dalla Bibbia, come dice a noi la Scrittura.» E dopo, Apocalisse 22 come riferimento, e poi abbiamo la meravigliosa affermazione del fratello Kupfer: «Quello che non è scritto nella Bibbia, Dio non l’ha detto. Quello che non è scritto nella Bibbia, Dio non l’ha detto.» Questa è un’affermazione che include ogni cosa. Lode e ringraziamento. Caro fratello Kupfer, Dio ti benedica.  Dopo, il nostro caro fratello Jokem ha scritto qualcosa qui, desidero leggere solo alcune righe: «Il cantico nuovo può essere cantato solo da chi riceve nuova vita da Dio. Dovete mettere via il vecchio uomo e indossare l’uomo nuovo.» Veramente straordinario. Dopo continua: «Dove posso piazzare me stesso biblicamente, dove Dio mi ha piazzato biblicamente.»

Sono soltanto testimonianze dove si può notare che la Parola non è soltanto ascoltata, la Parola è ricevuta e creduta. Si, noi crediamo in questo luogo come dice la Scrittura. Giovanni 7:38, «Chi crede in me, come ha detto la Scrittura,» e la seconda parte: «fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno.» E nel verso 39: «Or disse questo dello Spirito…» dello Spirito che dovrebbe venire sopra di noi. E questo noi aspettiamo. Fratelli e sorelle, quantunque noi aspettiamo le grandi cose che Dio farà, il rivestimento con la potenza dall’alto è la precondizione affinché le grandi cose possano accadere tramite la potenza di Dio, e il rivestimento avrà luogo in tutta la Chiesa. Dopo, abbiamo in mezzo a noi i nostri cari fratelli e le sorelle dal Sud Africa, in tutto 6, e vorrei chiedere al fratello Hilton di venire ora di fronte e salutarci e pregare con noi. Poi vorrei chiedere al nostro fratello Daniel, non di predicare, ma di venire semplicemente per salutare e pregare; la stessa cosa con il nostro fratello da Parigi, e dunque, chiederemo ai fratelli di venire per favore qui di fronte, venite. Fratello Hilton, vieni qui di fronte, dicci alcune parole, come parole di saluti. Dopo chiederemo al fratello Daniel di venire, e poi chiederemo al fratello Didie di venire.

[L’assemblea canta un inno. –Ed.]

Amen. Potete sedervi. Possa il Signore benedirci, possa Egli essere con noi, possa la Sua volontà essere fatta nella nostra vita e nella Chiesa. Possa Egli stesso completare la Sua opera con noi, e dopo possa iniziare con Israele, possa Egli pure completarla e terminarla. Nella scorsa riunione a Zurigo abbiamo parlato riguardo al fatto che il Signore Dio guidò in tale maniera che Abrahamo mandò il suo servitore Eliezer per cercare una sposa per Isacco, per trovarla e condurla a casa. Si può leggere in Genesi 24, ed io ho annotato alcuni pensieri principali da Genesi 24, nel verso 11, questo uomo era al pozzo verso sera. Nel verso 14, Isacco fu predestinato per Rebecca e Rebecca fu predestinata per Isacco, predestinati. Si può leggere riguardo alla Chiesa in Efesini cap. 1, verso 5: «predestinati secondo il beneplacito della sua volontà.»

    Si tratta di predestinazione, che noi abbiamo ricevuto e crediamo con tutto il nostro cuore. Nel verso 16, Rebecca era molto bella. Che bene sarebbe per me se noi non leggessimo in Efesini cap. 5, verso 27, che il Signore presenterà la Sua Chiesa davanti a Se nella bellezza, senza macchia né ruga. Quello che ci è già stato mostrato nell’Antico Testamento, nelle ombre, è accaduto naturalmente in vista di quello che avviene nel Nuovo Testamento. Dopo, nei versi 26 e 27, l’Eterno ha guidato in tale maniera, chi era, chi ha guidato le vostre vie nella vostra vita, in tale maniera che voi siete diventati credenti, che avete ricevuto la conoscenza della verità? Chi è stato? È stato un uomo? No, è stato Dio, l’Eterno, Egli ha guidato in tale maniera con ognuno di noi. Verso 31: «Entra, benedetto dal Signore!» L’uomo che fu mandato a cercare la sposa era il benedetto dal Signore. Chi sono oggi quegli uomini che, secondo Matteo 22, lasciano procedere la chiamata: «Ogni cosa è pronta per le nozze del Figlio, e quelli che erano stati invitati non erano pronti a venire.» E dopo il Signore disse: «Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate.» Ed ecco che la sala delle nozze fu piena di commensali. Versi 43 e 44: «Egli l’ha destinata a te.» Verso 48: «Per prendere una sposa per suo figlio.» Dio aprì il suo cuore, non ha Dio aperto il tuo cuore? Non ha Dio aperto il nostro cuore? Non ci ha parlato? Non abbiamo sin dal primo giorno, sin dal primo sermone, non siamo stati d’accordo alla chiamata che ci è stata indirizzata? Ci siamo confidati con carne e sangue? Noi abbiamo saputo immediatamente: «Il Signore mi chiama, il Signore mi parla,» e, abbiamo lasciato ogni cosa dietro e abbiamo ubbidito alla chiamata. Dopo, abbiamo qui nei versi 50 e 51, come il Signore Dio ha determinato oggi, Egli l’ha determinato, l’ha predestinato in quel modo. Dopo, dal verso 56 al 58: «Non mi trattenete, giacché il Signore ha dato successo al mio viaggio.»

    Fratelli e sorelle, è così straordinario, in quale maniera le ombre dell’Antico Testamento trovano la loro realizzazione e l’adempimento nel Nuovo Testamento. Noi non siamo sulla via per la nostra propria causa, noi siamo sulla nostra via per chiamare fuori la Sposa, per raggiungere tutti quelli che appartengono alla Chiesa Sposa. E noi ringraziamo Dio che ci ha dato la Parola e l’ha rivelata a noi, per portarla quale messaggio alla gente, e dopo tutti quelli che appartengono alla Chiesa Sposa ascolteranno la chiamata, non si confideranno con carne e sangue ma seguiranno il Signore. E questo è il momento in cui noi vediamo la luce, come anche Paolo la vide sulla via per Damasco. Nel momento in cui il Signore Dio ci parla, quando ci chiama, quando ci incontra, allora noi vediamo la luce, e in quella luce noi vediamo ogni cosa illuminata, di tutto quello che Dio ci ha dato nella Sua Parola. Dopo, non dobbiamo discutere più alcuna cosa, non interpretare più nulla, neppure Matteo 25, noi lo prendiamo semplicemente così com’è: «A mezzanotte si levò un grido,» nessuno ha bisogno di interpretarlo, se qualcuno deve venire e prendere la cosa in mano; noi lasciamo ogni cosa a Dio, nessuno può prendere le cose di Dio in mano, noi lasciamo ogni cosa a Dio ed Egli l’adempirà.

Siamo veramente riconoscenti a Dio, che realmente viviamo in un tempo, e questo è stato veramente espresso bene: Dio non ci toglie da una confusione per farci scivolare ancora in una nuova confusione. Ma, Dio ci chiama fuori, Egli ci conduce fuori e ci purifica tramite il lavacro della Parola, ci lava nel sangue dell’Agnello, ed Egli ci vuole suggellare con lo Spirito Santo dopo che abbiamo udito la Parola della verità, come è scritto in Efesini cap. 1, verso 13. Fratelli e sorelle, noi non possiamo giocare con il vostro tempo e neppure con il tempo di Dio, con il tempo della grazia. Noi abbiamo il sacro dovere di chiamare fuori la Chiesa Sposa, e continuamente ritorniamo indietro alla stessa Parola: «Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.» Noi crediamo che il fratello Branham era un uomo mandato da Dio, come Giovanni il Battista era un uomo mandato da Dio. E qui è il punto, lasciatecelo dire apertamente e chiaramente, tutti quelli che hanno ascoltato un uomo mandato da Dio, costoro hanno ascoltato Dio. Chiunque credeva Noè, credeva Dio; chiunque credeva Abrahamo, credeva Dio; chiunque credeva Elia, credeva Dio; chiunque credeva Isaia, credeva Dio.

Tutti gli uomini di Dio che sono stati mandati con un messaggio divino, tutti quelli che hanno creduto quello che predicavano questi uomini mandati da Dio, loro hanno creduto Dio, e tramite questo sono stati giustificati davanti a Dio. Per esempio Abrahamo, egli credette Dio, e tramite questo fu giustificato. Proprio nel momento, nel momento in cui crediamo Dio siamo giustificati, e da quel momento in poi inizia l’opera della fede e dell’ubbidienza. E noi vediamo pure con Abrahamo, il quale ebbe la promessa riguardo a Isacco, e dopo vediamo che la sposa fu cercata per il figlio promesso, ed ella fu trovata. Oggi è la stessa cosa, Gesù Cristo il Figlio di Dio è lo Sposo, e la Sposa deve essere trovata per Lui, finché sia adempiuto ciò che è scritto in Apocalisse 19: «e la sua sposa si è preparata. Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi.» C’è una propria giustizia e c’è la giustizia dei santi, vale a dire di quelli che sono santificati tramite la Parola di verità, «Santificali nella verità: la tua parola è verità.» E senza la santificazione nessuno vedrà il Signore. Dunque, ritorniamo indietro alla Parola, rispettiamoLa come Parola di Dio, riceviamoLa, per provare pure tramite questo che siamo figli del Nuovo Patto, che abbiamo accettato il patto con Dio, che non camminiamo più sulle nostre vie, ma abbiamo accettato come vero il patto di Dio con noi. Al riguardo vorrei leggere alcune Scritture, per immergerci un po’ in quello che abbiamo ascoltato ieri. La Scrittura principale è nel profeta Isaia, nel capitolo 42, dove ci viene detto che il Signore stesso sarebbe diventato il patto del popolo, ed Egli lo è pure diventato. Isaia 42, qui leggeremo il verso 6 fino al 9. Isaia 42, dal verso 6 al verso 9 «Io, il Signore, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per la mano; ti custodirò e farò di te l'alleanza del popolo, a luce delle nazioni, per aprire gli occhi dei ciechi, per far uscire dal carcere i prigionieri e dalle prigioni quelli che abitano nelle tenebre.»

Qui abbiamo incluso quello che è realmente incluso in un patto. Il patto non è in teoria, il patto è veramente pratico, il patto include l’apertura degli occhi dei ciechi, di portare fuori i prigionieri dalle prigioni e guidare i prigionieri dalla cattività e recare luce a quelli che giacciono nelle tenebre. Quando ognuno legge Luca 4, là il Signore legge la Parola da Isaia 61, leggiamo Isaia 61, poiché l’abbiamo proprio davanti a noi. Isaia 61, verso 1: «Lo spirito del Signore, di Dio, è su di me, perché il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno di grazia del Signore.» Questo va con ciò, e noi ringraziamo Dio. Io credo che ognuno di voi sarà d’accordo, Dio ci ha condotto fuori da ogni prigione religiosa, Egli ci ha condotto fuori. Tutti noi eravamo legati qua e là, e per grazia siamo stati liberati; colui che il Figlio di Dio rende libero è veramente libero. Il messaggio divino è un messaggio di liberazione, non per renderci di nuovo schiavi: «Tu devi fare questo e devi fare quello,» non con cibi e giorni, e ogni regola. Molte volte si possono trovare persone anche nel messaggio, i quali sono specializzati in alcuni punti e faccende secondarie, e le rendendo cose principali. Noi ringraziamo Dio che ci ha mostrato il nocciolo della redenzione divina e del piano divino di salvezza; ci è stato mostrato ed è stato posto nel nostro cuore. Indietro a questa Parola in Isaia 42: «farò di te l'alleanza.»

Egli ha fatto un patto con Noè, ha fatto un patto con Abrahamo, ha fatto un patto con Isacco, con Giacobbe, con Israele, ha fatto continuamente un patto. Ora, Colui che ha fatto il patto, Egli stesso diventa Colui nel quale è fatto questo patto con noi sulla terra, e Dio era in Cristo riconciliando il mondo a Sé stesso, e per la fede in Lui i nostri occhi sono stati aperti, noi abbiamo potuto vedere e, usciamo da ogni prigione per servire il Signore e seguirLo. Qui nel profeta Isaia, nel cap. 58 noi leggiamo i versi 1 e 2; Isaia 58, versi 1 e 2: «Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba; dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano giorno dopo giorno, prendono piacere a conoscere le mie vie, come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonato la legge del suo Dio; mi domandano dei giudizi giusti, prendono piacere ad accostarsi a Dio.»

Anche questo è possibile, che le persone camminino sulle loro proprie vie e aspettino il movimento di Dio. Noi abbiamo lasciato le nostre proprie vie e siamo venuti nella via di Dio, abbiamo messo la nostra fiducia nella via della verità, e tutte le promesse che Dio ci ha dato noi le riceviamo per fede. E questa Parola è scritta in relazione… lasciate che legga di nuovo il verso 6, verso 6, e dopo specialmente dal verso 11. Isaia 58, verso 6: «Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo?» Il giogo degli uomini deve essere spezzato affinché possiamo camminare con Cristo sotto il Suo giogo, come ha detto il nostro Signore: «il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.» Ogni giogo umano deve essere spezzato. Tutti voi sapete cos’è un giogo, voi dell’antica generazione certamente lo sapete. Un giogo è fatto di legno ed ha due aree, una a sinistra e una a destra, ed è posto sopra i buoi, ed essi devono camminare tutto il giorno insieme nella stessa direzione, poiché il giogo è uno, ma entrambi sono uniti sotto questo giogo. E così l’abbiamo visto, quali uomini eravamo sotto il giogo nelle chiese, ma Dio ci ha chiamato fuori, affinché possiamo essere sotto il giogo di Cristo, per camminare con Lui nella stessa via, per camminare al passo, e per questo Dio ci faccia grazia.

Dunque, affinché i prigionieri siano resi liberi e ogni giogo sia spezzato. Versi 11 e 12: «Il Signore ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai.» E quando accade questo, si adempie anche il verso successivo, il verso 12: «I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età e sarai chiamato il riparatore delle brecce, il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese.» Benedetto e lodato sia il Signore nostro Dio. Gli uomini possono scrivere e dire riguardo al fratello Branham e al fratello Frank, possono scrivere e dire quello che piace loro in merito all’opera missionaria. Noi crediamo quello che dice la Scrittura e sappiamo in chi abbiamo creduto, e in chi abbiamo riposto la nostra speranza. E ognuno che ripone il Lui la sua speranza non sarà svergognato, perché Dio vigila sulla Sua Parola per adempierla. Il nostro compito è di edificare le antiche rovine, di portare ogni cosa nella sua condizione originale. Tutti voi sapete che tutta la Sacra Scrittura è stata scritta in parabole. Quando il nostro Signore parla riguardo al fatto che il corpo consiste di molte membra, quando Paolo parla al riguardo, come la chiesa è messa in ordine, e dopo Pietro parla dell’edificio dove Cristo è la pietra angolare, dove noi come diverse membra siamo pietre fissate nell’edificio, allora sappiamo che con ciò s’intende la Chiesa. 

Fratelli e sorelle, tramite il messaggio di Dio possiamo sapere che Dio restaurerà ogni cosa nella sua condizione originale. Si, deve essere riportata indietro, e la chiesa ha l’incarico di portare la Parola, affinché Dio possa fare in mezzo a noi quello che ha promesso e ciò che ha in programma. Come già menzionato ieri, il Signore Dio usa sempre persone che sono presenti quando Egli fa qualcosa. Noè era presente quando fu costruita l’arca, Mosè era presente quando ebbe luogo l’esodo. Gli uomini di Dio sono stati sempre presenti quando Dio ha annunziato qualcosa, o quando ha fatto qualcosa. Essi sono stati continuamente Suoi testimoni, che hanno sperimentato quello che Dio ha ordinato e annunziato, essi l’hanno testimoniato, come anche noi lo sperimentiamo ora. A cosa servirebbe, anche questo l’abbiamo detto molte volte, a cosa servirebbe, se sapessimo quello che Dio ha fatto quattromila anni fa, o tremila anni fa, o duemila anni fa; se sapessimo quello che Dio ha fatto cinquecento anni fa o cinquanta anni fa, se non fossimo a conoscenza di quello che Egli fa oggi, se non fossimo introdotti nel piano di Salvezza tramite la Sua Parola, per riconoscere dove siamo spiritualmente, quanto siamo arrivati vicino al ritorno di Gesù Cristo. Il fratello Branham, si, almeno cinquant’anni fa: «Io non vedo nulla che non sia stato adempiuto, se non che il ritorno di Gesù Cristo possa avere luogo.» Sin da quel tempo, molti anni sono passati.

Se oggi guadiamo nel mondo, allora ognuno può notare che si non può continuare così per lungo tempo, tuttavia, fratelli e sorelle, soltanto chi è stato informato dalla Parola di Dio, in merito a cosa accade ora, chiunque legge nella Sacra Scrittura verrà a sapere qual è il tempo all’orologio del mondo. E come allora il profeta Daniele leggendo dal profeta Geremia cap. 25 e 29, egli stava leggendo quando il Signore Dio disse che Israele sarebbe stato settant’anni in cattività. Daniele, al quale era stato ordinato da Dio di mettere per iscritto la visione, egli ritornò alla Parola della profezia, ritornò a quello che Dio aveva proferito tramite il profeta Geremia. Tuttavia, anche nel tempo di Geremia venne un uomo sulla scena e disse: «Così dice il Signore, in due anni il giogo sarà spezzato e il popolo sarà riportato indietro,» e il profeta Geremia se ne andò via e disse: «ah, che sia così.» E non appena lo lasciò, il Signore Dio gli parlò e disse: «Ritorna da lui e digli: il giogo di legno è stato spezzato, un giogo di ferro sarà messo sul popolo, ma tu, tu morirai quest’anno.» Ed egli morì. Ci sono sempre state persone che sono venute sulla scena, che hanno profetizzato, anche profeti, ma non hanno profetizzato con l’incarico di Dio, e questo lo possiamo distinguere tramite la Sua grazia. Il fratello Branham non era soltanto un profeta, egli era un profeta promesso al quale Dio mostrava visioni, al quale Dio parlava direttamente. Un uomo mandato da Dio con la Parola di Dio. Tuttavia, la cosa principale naturalmente rimane per sempre, che i nostri cuori dovrebbero volgersi indietro alla fede dei padri. E di quello si tratta ora, qui, nel profeta Isaia, nel cap. 59 noi leggiamo la meravigliosa Parola, la meravigliosa Parola in merito al patto, riguardo alla Parola. Isaia 59, dal verso 20: «Un salvatore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta, dice il Signore.» E dopo viene: «Quanto a me, dice il Signore, questo è il patto che io stabilirò con loro: il mio spirito che riposa su di te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca della discendenza della tua discendenza, dice il Signore, da ora e per sempre

Non solo nel nostro Signore, ma in tutti quelli con cui Egli ha fatto il patto. Lo stesso Spirito rimane sopra di noi, le stesse Parole dimorano in noi per tutta l’eternità. E questo è in 2. Giovanni, dove è scritto, 2. Giovanni, l’ultima parte dal verso 1, e dopo anche il verso 2: «e non solo io ma anche tutti quelli che hanno conosciuto la verità, a motivo della verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno.» Dunque, non solo nella bocca del Signore, ma nella bocca dei figli e dei figli dei figli che hanno udito e creduto la Parola di Dio, e ai quali è stata rivelata. Già nel primo sermone il giorno di Pentecoste: «Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli, per tutti quelli che sono lontani e per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà.» Dio ha fatto un patto, fratelli e sorelle, e questo patto rimane fermo, «Cieli e terra passeranno ma la Parola di Dio rimane per sempre.» E ogni cosa che Dio ha detto è vera, per favore ricevetelo per fede quello che è scritto qui, prendetelo letteralmente e credetelo così come è scritto: quelli che si convertiranno dalla loro rivolta, quelli che si convertono dalla loro incredulità sono quelli che ritornano e ascoltano la Parola di Dio e la credono. Perciò è scritto nel verso 21, in Isaia 59: «Quanto a me, dice il Signore, questo è il patto che io stabilirò con loro» è il Così dice il Signore, «il mio spirito che riposa su di te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si allontaneranno mai dalla tua bocca, né dalla bocca della tua discendenza.» Siamo figli di Dio? Allora la Parola di Dio rimane in noi come è stata nella Sua bocca, così è scritto, 1. Re 17, l’ultimo verso: «Allora la donna disse a Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola del Signore, che è nella tua bocca, è verità.» E chi è dalla verità riconoscerà che noi predichiamo la pura Parola di Dio. Qui continua: «né dalla bocca della tua discendenza, né dalla bocca della discendenza della tua discendenza, dice il Signore, da ora e per sempre.»

Senza interruzione la Parola di Dio dimora nella bocca e nel cuore di quelli che sono diventati proprietà di Dio, i quali sono nati dal seme della Parola, nati di nuovo a una vivente speranza tramite Gesù Cristo nostro Signore; e tramite questo diventiamo partecipi della natura divina. Noi non pensiamo più in modo umano, ma ci è stata data la mente di Gesù Cristo per mezzo della Sua grazia. In Luca cap. 1, noi leggiamo la Parola d’introduzione che in quel tempo fu detta come benedizione, che Zaccaria proferì per mezzo dello Spirito Santo. Luca cap. 1, qui dice, dal verso 67, Luca 1, dal verso 67: «Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo e profetizzò, dicendo» Anche oggi, quando siamo riempiti con lo Spirito Santo, allora andiamo alla Parola della profezia, e nessuna Parola della profezia è per alcuna privata interpretazione. La Parola di Dio è diventata una lampada ai nostri piedi. Ascoltate attentamente, nel verso 68: «Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente Salvatore nella casa di Davide suo servo.» E ora viene il meraviglioso verso: «come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti.» Non è questo meraviglioso? Ecco come ci è stato promesso per bocca di tutti i Suoi santi profeti dal principio. Ora viene con il patto, nel verso 72: «Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, e si ricorda del suo santo patto.» Salmo 50, è stato già in parte menzionato. Qui nel Salmo 50 è scritto nei versi 4 e 6. Salmo 50, verso 4: «Egli chiama gli alti cieli e la terra per assistere al giudizio del suo popolo: Radunatemi, dice, i miei fedeli che hanno fatto con me un patto mediante il sacrificio.» E dopo dice: «I cieli proclameranno la sua giustizia, perché Dio stesso sta per giudicare

Nel momento in cui siamo radunati come popolo del Nuovo Patto, Dio ci giudica pure, e ognuno di noi esamina se stesso nella presenza di Dio, se siamo in accordo con Dio e la Sua Parola. Fino al punto… e, se noi avessimo tutti i doni e potessimo spostare i monti, e non avessimo l’amore, allora non saremmo nulla, solo un rame risonante o uno squillante cembalo. Fratelli e sorelle, nel messaggio alla prima epoca della chiesa, in Apocalisse 2, dice: «Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto Dio ha posto la chiesa nel principio su un terreno elevato, nessuno parlava in merito a quello che era suo o quello che non era suo, era proprio così, che erano di un sol cuore e di una sola anima, e Dio poteva manifestare Se stesso in modo potente. Non l’abbiamo udito? al rapimento nessuno porterà qualcosa con se, soltanto quello che Dio ci ha dato tramite la Sua grazia. Soltanto quello che viene dal cielo sarà pure riportato indietro nel cielo. Dopo, abbiamo, specialmente Ebrei cap. 7, in Ebrei cap. 7 ci viene ancora una volta mostrato il patto che il Signore Dio ha fatto con noi. Ebrei 7, dal verso 22, qui dice: «Ne consegue» Ebrei 7, verso 22: «Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo.» Egli è diventato il garante, Egli ci ha dato la garanzia per ogni cosa che appartiene al Nuovo Patto, quando disse: «Questo è il Nuovo Patto nel Mio sangue.» In quel momento Egli divenne garante per tutto ciò che Egli ha promesso e quello che ci è stato dato in Lui.

Fratelli e sorelle, non siamo mendicanti, non siamo stranieri, noi siamo concittadini di Dio, figli e figlie dell’Onnipotente, eletti prima della fondazione del mondo per essere figli e figlie di Dio. Qui il nostro Signore è diventato garante, come garante del Nuovo Patto, e dopo leggiamo nel verso 24: «egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro.» Dunque, non solo alla conversione, che noi siamo diventati proprietà di Dio, ma come figli di Dio, se facciamo qualche errore, allora abbiamo un Avvocato che ci ha dato piena salvezza. Nel Suo sangue c’era la vita, e noi dobbiamo credere con tutto il nostro cuore, come è scritto in Levitico 17, verso 11: «La vita del corpo è nel sangue,» così anche la vita divina era nel sangue divino che è stato sparso per noi sulla croce del Calvario. Tutti voi sapete ciò che la stampa, ciò che le persone si aspettano riguardo al nostro Signore; si potrebbe rimanere sconvolti. Se viene detto qualcosa su un fondatore di una religione, allora l’intero mondo è in tumulto. Riguardo al nostro Signore vengono dette le cose più intollerabili, e nessuno rimane turbato. Ora viene mostrato persino un film di questo uomo, Mel Gibson, e tutti voi avete sentito al riguardo, un odiatore di Ebrei di primo rango, un Cattolico praticante che ha detto: «Io, quale Cattolico ho sofferto nei paesi Protestanti proprio come Gesù ha sofferto sotto i Giudei. E ora, dei gentiluomini a Gerusalemme hanno visto questo film e l’hanno proibito, poiché hanno riconosciuto che questo film è diretto contro gli Ebrei, e non ha nulla a che vedere con ciò che pretende di essere; tuttavia il mondo è sedotto. Tutti voi avete sentito al riguardo, l’avete seguito, quando lo stesso uomo che ha fatto questo film, mostrando la crocifissione del nostro Signore, con tutta la brutalità come in realtà non è avvenuto. Egli è stato fermato dalla polizia, ed egli ha imprecato sui poliziotti e ha detto: «Voi dannati Ebrei.»

Lo stesso uomo che ha fatto questo film riguardo a Cristo e alla Sua crocifissione, e che voleva realmente colpire gli Ebrei; egli ha insultato i poliziotti che lo hanno fermato mentre guidava in stato d’ebbrezza. E la prima cosa che ha detto ai poliziotti: «Voi dannati Ebrei.» Si può già notare da quale spirito è condotto. E dopo un fratello dagli Stati Uniti mi ha detto: «Sono stato al cinema sette volte e ho visto questo film.» Io non devo vedere questo film neanche una sola volta, io ho la crocifissione davanti ai miei occhi, noi predichiamo Gesù Cristo il crocifisso, e sappiamo che è avvenuto per noi: «Dio era in Cristo riconciliando il mondo a Sé stesso.» Non abbiamo bisogno di un film, non abbiamo bisogno di derisione, abbiamo bisogno soltanto della vera proclamazione della Parola di Dio, del nostro Signore. Qui abbiamo, Egli è diventato garante di un patto migliore. E la Parola ancor più straordinaria è realmente scritta alla fine della lettera agli Ebrei. Qui in Ebrei cap. 13 c’è una straordinaria Parola, in Ebrei 13, il verso 8 ci è molto familiare, ma anche il verso 7. Ebrei 13, verso 7: «Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio;» che non vi hanno raccontato storie né portato interpretazioni, ma che vi hanno predicato la Parola di Dio «e considerando quale sia stata la fine della loro vita, imitate la loro fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.» E dopo giunge l’ammonizione: «Non vi lasciate trasportare qua e là da diversi e strani insegnamenti;» e dopo viene l’intera ammonizione, e la descrizione, poi leggiamo nel verso 12: «Perciò anche Gesù, per santificare il popolo col proprio sangue, soffrì fuori della porta.» E dopo la Parola è indirizzata a noi: «Usciamo quindi fuori del campo e andiamo a lui, portando il suo vituperio.»

Non siamo usciti da ogni posto? e chi non è ancora uscito deve essere ancora buttato fuori. Noi non possiamo rimanere in ogni posto fino alla fine, dobbiamo confessare il nostro Signore, e dopo dice qui: «per santificare il popolo col proprio sangue.» Nel verso 13, verso 13: «Usciamo quindi fuori del campo e andiamo a lui, portando il suo vituperio. Poiché non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Per mezzo di lui, dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome!» Anche oggi noi daremo lode a Lui con il frutto delle nostre labbra. Ma ora, alla Parola alla quale mi voglio riferire, Ebrei 13 dal verso 20: «Or l'Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno (in virtù del sangue del patto eterno) ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore, vi renda compiuti in ogni bene, onde facciate la sua volontà, operando in voi quel che è gradito nel suo cospetto, per mezzo di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.»

Qui abbiamo il sangue del patto eterno davanti a noi, e come abbiamo detto ieri, fratelli e sorelle, se il Signore Dio già nell’Antico Testamento dovette lasciar passare oltre l’Angelo della morte, a causa del sangue di un agnello che era stato messo sugli stipiti. E quando il Signore Dio disse: «quando Io vedrò il sangue allora passerò oltre a te.» E l’angelo della morte con tutta la sua ira non poté fare nulla. Tutti i redenti tramite il sangue dell’agnello erano nella casa, sotto la protezione del sangue. Tutti i redenti nel Nuovo Testamento sono nella Casa di Dio, nella Chiesa del Signore, e noi siamo sotto il sangue, tuttavia siate certi di essere nella Casa di Dio, che siete parte del tempio di Dio. Non fate più tentativi da soli, lasciatevi piazzare da Dio nella Sua Casa, nel Suo Tempio. Soltanto allora, quando tutti siamo arrivati all’unità della fede, allora possiamo pregare di pari consentimento, e Dio scenderà, e spanderà il Suo Spirito su ogni carne.

Lasciate che riassumiamo: Dio ha fatto un patto con Noè, con Abrahamo, con Isacco, con Giacobbe. Dio ha fatto un patto con Israele, e Dio ha detto nell’Antico Testamento: Quando vedrò l’arcobaleno, allora passerò oltre a te. Fratelli e sorelle, giusto in Apocalisse 4, noi abbiamo il Signore Dio sul trono, con l’arcobaleno sul Suo capo, per mostraci ancora una volta il patto che Egli ha fatto. Apocalisse cap. 4, qui è scritto, leggiamo dal verso 1, Apocalisse 4, dal verso 1: «Dopo queste cose io vidi, ed ecco una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udita parlante meco a guisa di tromba, mi disse: Sali qua, e io ti mostrerò le cose che debbono avvenire da ora innanzi. E subito fui rapito in ispirito; ed ecco un trono era posto nel cielo, e sul trono v'era uno a sedere. E Colui che sedeva era nell'aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardònico; e attorno al trono c'era un arcobaleno che, a vederlo, somigliava a uno smeraldo.»

Qui, dopo che sono state rivelate le sette epoche della chiesa e proprio prima che fossero aperti i sette suggelli nel cap. 5, il Signore Dio appare sul Suo trono con l’arcobaleno sopra il Suo capo per dire: Voi siete il Mio popolo io ho indirizzato la mia Parola a voi, ho posto il Mio Patto su di voi, siete la Mia proprietà per il tempo e l’eternità. E dopo vediamo come nel profeta Isaia cap. 6, anche qui in Apocalisse 4, l’esercito celeste grida ininterrottamente, nel verso 8 essi gridano: santo, santo, santo è il Signore Onnipotente, che era, che è, e che ha da venire. Fratelli e sorelle, noi viviamo in un tempo in cui Dio ha rivelato Se Stesso. Anche al nostro caro fratello Branham nella nuvola soprannaturale, nella stessa colonna di nuvola e fuoco che accompagnava il popolo di Israele al tempo di Mosè. La stessa luce che Saulo vide sulla via per Damasco, la stessa gloria di Dio che può concentrarsi in una nuvola affinché diventi visibile. Anche il profeta Ezechiele vide la gloria di Dio al fiume Chebar. Ci sono stati uomini sulla terra che sono stati collegati a Dio, che sono stati in comunione con Dio e che ci hanno rivelato la Parola e le esperienze con Dio.

Fratelli e sorelle, ora noi diciamo anche questo in chiusura di questo servizio. Se non potessimo dire tutte queste cose che Dio ha fatto nel nostro tempo, allora i servizi non sarebbero giustificati. Per grazia noi possiamo riferire riguardo a quello che Dio ha promesso per il nostro tempo, e come Egli ha adempiuto la Sua Parola. Come già menzionato: quando il tempo fu compiuto, non il vostro tempo né il nostro tempo, ma al Suo tempo. Dio ha rivelato la Sua Parola, mandando il Suo servitore e profeta, riportandoci indietro alla dottrina degli apostoli e dei profeti, e così le originali antiche rovine possono di nuovo essere edificate sopra il fondamento originale. E qui è necessario che non edifichiamo con paglia e fieno, i fuoco porterà via ogni cosa che non può sostenere la prova. Lasciate che enfatizziamo la fede che è stata purificata dal fuoco, vale a dire quella fede che crede come ha detto la Scrittura. E dopo siamo di nuovo indietro in Giovanni 7, verso 38: «Chi crede in me, come ha detto la Scrittura.» Fratelli e sorelle, abbiamo abbastanza motivo di ringraziare Dio, poiché Egli ha tolto da noi ogni giogo umano e l’ha spezzato, Egli ha messo fine ad ogni confusione, e ci ha riportati indietro a Gesù Cristo, che è la Parola. Piazzandoci insieme sotto il Suo giogo, e la Parola che era nella Sua bocca non si dipartirà dalla nostra bocca, verrà sui figli e i figli dei figli, e ognuno saprà che Dio ha parlato e la Sua Parola dimora in eterno. A Lui, l’Onnipotente Iddio che ha fato un patto eterno con noi, e che ci ha dato vita eterna per grazia, a Lui sia l’onore, sia la lode ora e per tuta l’eternità.

Fratelli e sorelle, io non so se siete consapevoli che la preparazione va avanti in ogni servizio, noi non ci raduniamo mai invano, Dio ci parla sempre, siamo sempre portati avanti, siamo fortificati nella Parola, fortificati nella fede, e possiamo camminare avanti finché passeremo dal credere al vedere. Prendete la Parola, portatela a casa, da Ebrei 13, considerate ciò nel vostro cuore: «Or l'Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore.» Si, Egli ha avuto pure la stessa via con noi e vi camminò. Noi siamo crocifissi con Cristo, siamo morti con Lui, siamo risuscitati con Lui a nuova vita quale gregge riscattato, «vi renda compiuti in ogni bene, onde facciate la sua volontà, operando in voi (operando in noi) quel che è gradito nel suo cospetto, per mezzo di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.» Alziamoci in piedi per pregare. Cantiamo “Così qual sono.

[L’assemblea canta. –Ed.]

Fratelli e sorelle, noi ringrazieremo Dio insieme, io so che siamo sopraffatti dalla Parola, e nessuno può esprimere immediatamente la reazione a ciò. Tuttavia, sia in silenzio o a voce alta, insieme alzeremo le nostre voci ringraziando Dio al riguardo, che Egli ha benignamente guardato giù su di noi quale popolo del Nuovo Patto, che Egli ci ha amati così tanto da andare sulla croce per noi, quale Agnello di Dio, togliendo i peccati del mondo, togliendo anche i nostri peccati. La lettera d’accusa è stata stracciata, grazia e salvezza ci è accordata. Secondo la Scrittura: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia, e avrò compassione di chi avrò compassione.» Oggi in questo servizio, se ci dovessero essere ancora amici che non hanno ancora la certezza di fede di essere diventati proprietà di Gesù Cristo; cari amici, è scritto che: «chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.» Anche oggi, anche oggi, mentre tutti noi preghiamo insieme, invocate il nome del Signore Gesù Cristo nella vostra preghiera, proferendolo ad alta voce. Questo dobbiamo farlo, se è scritto: «chiunque avrà invocato il nome del Signore,» questo non accade quando rimaniamo in silenzio, ma quando si crede, in quel momento nel cuore, deve essere proferito con le labbra. Così è scritto in Romani cap. 10: «Chiunque confessa Gesù come Signore e chiunque crede nel suo cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti…» è una fede vivente in Colui che è morto per noi e che vive per tutta l’eternità.

    Oggi in questo servizio nessuno se ne andrà a mani vuote, ognuno farà la Sua personale esperienza con Dio, ognuno la porterà a casa. Io so che ci sono speciali richieste di preghiera, anche per gli ammalati, che porteremo al Signore nostro Dio, credendo che la guarigione ha avuto luogo sulla croce del Calvario, proprio come la Salvezza, poiché Egli è stato ferito per i nostri peccati, Egli è stato colpito, battuto, e le nostre malattie sono state poste sopra di Lui, affinché noi per le Sue lividure fossimo guariti. Come è certo che il Signore ha sparso il Suo sangue per noi, così è certo che noi siamo redenti. Come è certo che Egli è stato schiacciato e battuto, si, letteralmente colpito finché divenne sanguinante; Egli è stato ferito, così è certo che noi siamo guariti tramite le Sue lividure. Il Signore Dio possa darci oggi un cuore riconoscente, essendo riconoscenti per la redenzione tramite il sangue dell’Agnello. Riconoscenti per la guida nella Parola e nella volontà di Dio. Riconoscenti che Egli ha aperto i nostri occhi ed ha aperto i nostri cuori, dandoci intendimento per la Scrittura. Ogni cosa è grazia, e per questo noi, oggi, in questo primo fine settimana dell’anno 2007, oggi ringrazieremo Dio in vista dell’intero anno, che andremo di gloria in gloria, di chiarezza in chiarezza, di potenza in potenza, e con Dio continuerà sempre, come è scritto: «fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.» Al nostro Dio e Signore, sia l’onore e la lode. Ed ora preghiamo insieme, il fratello Russ verrà e pregherà con noi, e dopo alzeremo realmente le nostre voci e ringrazieremo Lui. Alleluia. Di’ alcune parole se vuoi.

    Fedele Signore, noi siamo riconoscenti per le Parole che abbiamo potuto ricevere oggi, naturalmente è il cibo spirituale, e noi siamo riconoscenti che il Signore l’ha preparato per noi, come l’ha mostrato in anticipo, il cibo spirituale doveva essere immagazzinato, è stato immagazzinato ed ora viene distribuito, e voi ed io possiamo esserne partecipi. Non siamo riconoscenti al Signore? Penso che tutti noi lo ringrazieremo, facciamolo insieme. Padre celeste, ti ringraziamo dal profondo del nostro cuore, anche per questa mattina Signore, per questo servizio, per la Tua Parola, specialmente per la Tua Parola. Tu ci hai parlato in modo potente attraverso la Tua Parola, poiché noi sappiamo che la Tua Parola è il Tuo parlare, una vivente Parola. Alleluia alla Tua Parola, ricevi la gloria, l’onore, la lode e l’adorazione. Benedici ogni continente, benedici ogni nazione, benedici, benedici, fallo per la Tua grazia, lo chiediamo nel Tuo meraviglioso nome di Gesù.

    Lodate il Signore, ringraziamo il nostro Dio, glorificate il Suo santo nome, santo, santo è il Signore, la terra è piena della Sua gloria. Egli è la nostra lode, gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra. O Dio d’Abrahamo, Isacco e Giacobbe, Signore Dio Onnipotente, Tu sei in mezzo a noi, Tu hai il popolo del Nuovo Patto, la Tua Parola è nel nostro cuore e nella nostra bocca. Lode, onore e gloria, benedici in ogni posto, all’est e all’ovest, al nord e al sud, fai una breccia, un’effusione del Tuo Santo Spirito. Glorificate il Suo sangue, glorificate la Sua Parola, glorificate la Sua grazia.

    Meraviglioso, meraviglioso Gesù è il Signore. Tu sei sul trono, Signore Dio Onnipotente, l’arcobaleno è sopra di Te e sopra il Tuo popolo, sopra la Tua Chiesa. Vieni sopra di noi con l’arcobaleno del Patto, sii Tu presente, o Signore nostro Dio. Dite ancora una volta: alleluia. Fratelli e sorelle, ricevetelo per fede, anche la Parola che è stata predicata oggi non ritornerà a vuoto, e possa essere adempiuto che la Parola del Signore, come era nella Sua bocca, nella bocca dei profeti, nella bocca degli apostoli, possa pure rimanere vera nella nostra bocca, che possiamo soltanto dire quello che ha detto la Scrittura, che la nostra fede rimanga ancorata in Dio e nella Sua Parola. Fratelli e sorelle, oggi Dio ha fatto grandi cose in ognuno di noi, e con noi Egli ha benedetto tutti quelli che ascoltano e che hanno creduto la Sua Parola, e hanno ricevuto la sua Parola. Dal lontano nord, dalla Finlandia, attraverso l’Europa dell’est, in tutto il mondo fino in Asia, in Africa, al Nord America, in ogni posto, nel Sud America, dappertutto, Dio ha il Suo popolo, fratelli e sorelle che sono uniti con noi e con Dio.

    Il nostro unico desiderio è di raggiungere tutti quelli che appartengono alla Chiesa Sposa. Lasciate che sia ripetuto anche questo, come Eliezer, la sposa disse “si”, la sposa andò con lui per incontrare lo sposo. Così è oggi, in ogni popolo e lingua. Quelli che appartengono alla Chiesa Sposa sanno che Dio ha mandato il suo messaggero per chiamare, non per chiamare tutta la gente; il Vangelo è predicato a tutti come testimonianza, ma la Chiesa Sposa ascolta la chiamata dello Sposo, e anche noi possiamo dire come Giovanni in quel tempo: «questa mia gioia è ora completa.» Noi non lo diciamo soltanto, noi sappiamo e crediamo che facciamo parte della Chiesa Sposa per mezzo della Sua grazia, e per questo siamo veramente riconoscenti a Dio con tutto il nostro cuore e con tutta la nostra anima, al nostro Dio, al nostro Signore che siede sul trono con l’arcobaleno sopra il Suo capo. Egli ha parlato, ha mostrato a Giovanni cosa sarebbe accaduto, dopo sono stati aperti i suggelli, e lo stesso Dio è apparso al nostro fratello Branham, gli ha parlato, e nel marzo 1963 sono stati aperti i suggelli in modo soprannaturale. Un segno che noi siamo arrivati alla fine del tempo della grazia, poiché il Libro doveva rimanere sigillato fino al tempo della fine, e soltanto allora essere aperto e rivelato. E poiché siamo arrivati al tempo della fine, perciò Dio vigila sulla Sua Parola e adempie quello che ha promesso.

    Fratelli e sorelle, queste non sono storie, questa è realtà divina qui sulla terra, nella Chiesa del Dio vivente, e noi siamo riconoscenti al riguardo, che abbiamo una parte diretta in quello che Dio fa nel nostro tempo. Se terminiamo con la frase, allora Dio possa darci grazia che ognuno di noi lo riconosca. Noi non viviamo solo nel tempo della fine, noi siamo arrivati alla fine del tempo della fine, il ritorno di Gesù Cristo è vicino, levate i vostri capi poiché sapete che la redenzione, si, la nostra redenzione è vicina, la redenzione del corpo, il mutamento del corpo, è vicino. Il nostro Signore non verrà troppo tardi, perseveriamo pazientemente finché vedremo le promesse di Dio adempiute, e tramite questo fare la volontà di Dio per mezzo della Sua grazia. A Lui, l’Onnipotente Iddio, che ha rivelato Se Stesso personalmente a noi in Gesù Cristo, a Lui sia la lode, l’adorazione ora e per sempre. Fratelli e sorelle, la presenza di Dio è in questo edificio, Dio è presente, io lo sento, tutti noi lo sentiamo, Dio è presente, lo spirito di Dio rimane sopra di noi. Grandi cose accadono in questo momento, tramite la potenza del sangue, della Parola e dello Spirito. Benedetto e lodato sia il nostro Dio anche per questo servizio che Egli ci ha dato tramite la Sua grazia, e possa giungere il momento in cui l’arcobaleno scenda pure qui in questo luogo, dove la nuvola di gloria è sopra di noi, e l’ultima pioggia possa cadere, che è stata promessa a noi prima del ritorno di Gesù Cristo il nostro Signore. Dio ci benedica, possa Egli volgere il Suo sguardo su di noi e dare a tutti noi la Sua pace, ora e per sempre. Amen.